Chi ha scavato queste strane cavità nella roccia? Saranno stati dei giganti per utilizzarle come pentoloni, come pensavano gli antichi?

In realtà l’artefice è il ghiacciaio, o meglio, l’acqua che vi scorre a: di sotto e che fa vorticare i massi e i detriti intrappolati fra ghiaccio e letto roccioso. Questi, lentamente, scavano le forme perfette che possiamo osservare. 

Le marmitte dei giganti sono solo alcune delle tracce che testimoniano il passaggio del ghiaccio e che, camminando con occhio attento, possiamo scorgere lungo il sentiero delle cascate che stiamo percorrendo. Rocce montonate (che ricordano il dorso di un montone), lisce e tondeggianti si scorgono un po’ ovunque lungo la morfologia a U della valle, sono le forme di erosione glaciale più diffuse. 

I materiali erosi sono stati depositati in grande quantità sotto forma di morene e massi erratici. Salendo in alta quota, si può ammirare il più grande ghiacciaio delle Alpi Italiane, il ghiacciaio dell’Adamello (vedretta del Mandron), ancora all’opera.

ghiacciaio adamello