All’albergo Lago di Braies nell’aprile del 1945 finisce l’incubo per 139 prigionieri speciali dei nazisti. Tra loro vi sono Mario Badoglio (figlio del maresciallo d’Italia Pietro Badoglio), Sante Garibaldi (imparentato con il famoso combattente per la libertà Giuseppe Garibaldi) e il principe Filippo d’Assia (marito di Mafalda figlia del re d’Italia). I prigionieri, di cui le SS intendevano servirsi come “merce di scambio” per trattare con gli alleati, vengono liberati e messi al sicuro nel famoso albergo di Braies. Per i prigionieri dei nazisti, famosissimi uomini di differenti nazionalità, deve essere stato indescrivibile riacquistare la speranza e La piena libertà proprio al Lago di Braies. L’allora proprietaria, Emma Heiss-Hellensteiner, mette a loro disposizione il suo splendido albergo, qui i prigionieri liberati vengono trattati come ospiti di riguardo e riprendono le forze. Per anni ci sarà un intenso scambio epistolare tra l’albergatrice e i prigionieri, grati della generosa accoglienza ricevuta e non dimentichi dell’incanto e della bellezza del posto Dal 2006 all’albergo è stata allestita una mostra con documenti e fotografie d’epoca per mantenere viva la memoria di questo episodio storico.
La zona di Braies è uno dei luoghi più suggestivi dell’Alto Adige. Anche a causa della comoda strada che arriva fin qui in alta stagione i turisti prendono d’assalto la località. Il classico giro del Lago inizia vicino allo storico albergo Lago di Braies (1496 m) 11. Il percorso sul lato est offre squarci sullo specchio d’acqua color smeraldo. Dopo 40 minuti di saliscendi, a circa 2/3 del giro del lago, seguendo l’indicazione Malga val Foresta si svolta a sinistra nella valle omonima. La baita (1590 m) II si raggiunge dopo altri 20 minuti di facile salita. Per famiglie con passeggino si consiglia di arrivare alla malga dalla sponda ovest, interamente su strada forestale. Dalla baita si torna al punto di partenza in circa 40 minuti.

